Jumbo-Visma, Richard Plugge sul suo 2020: “È stato un giro sulle montagne russe ma i risultati ci hanno ricompensato”
Richard Plugge fa un bilancio del suo 2020. Il Team Manger della Jumbo-Visma ha vissuto un’annata movimentata sia dal punto di vista sportivo che personale. Nonostante non siano mancate le buone notizie, come il successo di Primoz Roglic alla Vuelta a España, sono soprattutto quelle brutte ad averlo colpito, dalla bruciante sconfitta dello stesso Roglic al Tour de France, al COVID-19 provato sulla propria pelle, alla triste vicenda che ha coinvolto Dylan Groenewegen. Emozioni contrastanti, che hanno portato Plugge “sulle montagne russe” ma le vittorie alla fine hanno permesso di emozionarlo dopo anni di programmazione e impegno.
In un’intervista a NOS, Plugge ha descritto così uno stato d’animo da montagne russe: “Abbiamo scritto un’enciclopedia nell’ultimo anno“, aggiungendo che “un capitolo è ancora più eccitante dell’altro. Uno sembra finire anche peggio del precedente e l’altro anche meglio. È impossibile descrivere quello che abbiamo passato tutti”.
Plugge torna poi sull’esperienza del Coronavirus provata sulla propria pelle a marzo, quando ancora i medici non sapevano bene come affrontarlo: “Tutto non era chiaro, non sapevano nulla di un possibile trattamento al momento. Mi fu suggerito di usare la clorochina (un farmaco contro la malaria, n.d.r.), perché avrebbe fatto bene”, racconta, affermando che “è stato piuttosto spaventoso“. Rivendica quindi la bontà dei rigidi protocolli applicati alla sua squadra fino al 1° agosto, data di ripresa del calendario: “Volevamo mantenerlo in vigore per l’intera squadra durante il lockdown e ci siamo riusciti in misura considerevole”.
Tornati alle gare, non c’è neanche il tempo di esultare per il successo di van Aert alla Strade Bianche che il 5 agosto Dylan Groenewegen provoca al Giro di Polonia la rovinosa caduta di Fabio Jakobsen: “Stiamo parlando di otto giorni, è stato un giro sulle montagne russe“, aggiunge. Ora, archiviata questa incredibile stagione, “abbiamo subito iniziato a fare progetti per il prossimo anno. Ma l’incidente di Dylan e la mia malattia sono le due pagine nere di quest’anno“.
Non meno deludente è stato però il fragoroso tonfo di Roglic alla penultima tappa del Tour de France, che ha consegnato la vittoria al connazionale Pogacar: “Credo che ci siamo imbattuti in un corridore che era molto più forte – afferma – Ma è una pagina nera? Ebbene, sì, è stato molto deludente, ma è di un ordine molto diverso dalle pagine nere di cui abbiamo parlato prima“.
I risultati eclatanti del 2020 della Jumbo-Visma partono però da lontano, precisamente dal 2013 quando venne rilevata la Rabobank, che per i primi due anni rimase a rischio chiusura con lo sponsor Belkin: “Dal 2016 in poi abbiamo intrapreso la strada giusta e creato un’organizzazione su cui poter costruire successi come questo. Quest’anno è una ricompensa così gratificante per l’impegno e l’energia che così tante persone hanno messo nella squadra. Ciò si riflette nel primo posto nella classifica mondiale per noi. Ho proprio versato una lacrima per quello”.
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